PICCOLI SPECCHI D’ACQUA

Ciao a tutti pescatori, mi chiamo Fabio Tanzi e abito in provincia di Ascoli Piceno; pratico la tecnica del carpfishing dal  2010 ed ogni anno che passa si fa sempre più emozionante, amo molto pescare poiché non si finisce mai di imparare e vedere nuove cose, a prescindere dall’ambiente che abbiamo difronte. Mi piace pescare in qualsiasi specchio d’acqua, dai laghi di campagna alle cave, dighe, grandi laghi, fiume.  Oggi sono qui per parlare dei laghi di piccole dimensioni (precisamente laghi di campagna, prettamente utilizzati per l’irrigazione, tenendo conto di alcune recenti sessioni svoltesi in questi luoghi nelle varie stagioni.

Per prima cosa parliamo delle dimensioni e della morfologia: sono per la maggior parte laghi di piccole dimensioni e con basse profondità, mediamente dai 3 ai 6mt. Questi luoghi dall’aspetto selvaggio sono ricchi di flora e fauna.

Strategia di pesca e approcci.

Per quanto riguarda l’approccio di pesca applicato, voglio specificare innanzi tutto che in alcune sessioni non ho utilizzato l’imbarcazione per vari motivi, uno di questi è che in alcuni ambienti non ce n’era bisogno, in altri ho preferito non utilizzarla per non arrecare disturbo. Devo ammettere e precisare che ho spesso riscontrato in alcuni specchi d’acqua un gran vantaggio in termini di catture quando affrontavo la sessione di pesca senza l’utilizzo dell’imbarcazione. Un po’ di plumbing, trovare varie profondità, ostacoli, cibo naturale, ma soprattutto attività del pesce. Quest’ultima in alcuni ambienti ammetto che è davvero impegnativa data la scarsa attività visiva del pesce. A tal proposito ho quindi valutato personalmente la scelta dei vari spot che reputavo giusti, per poi procedere con una piccola pasturazione (di piccola/media quantità) preventiva prima delle pescate; la scelta dell’esca è stata senza dubbio quella della boiles.

Una buona scelta degli spot, costanza, presenza ed una buona esca mi hanno portato a raggiungere bei risultati ed anche un ottima frequenza delle catture.

Stagioni, spot, cibo naturale.

Le mie stagioni preferite sono senza dubbio la primavera e l’autunno; in questi ambienti comunque ci pesco praticamente in tutte e quattro le stagioni, qualche sessione in più in alcune stagioni e meno in altre. Il alcuni ambienti con molta presenza di disturbo (pesce bianco, ma soprattutto tartarughe) bisognerebbe approfittare nei mesi freddi, data la minore attività del “disturbo”, ottenendo appunto risultati e qualche carpa a guadino. Nei mesi di Marzo e Aprile inizio a visitare più specchi d’acqua; controllo la situazione, osservo scrupolosamente cosa la natura ci offre, dato che i fattori esterni intorno a questi specchi d’acqua sono importanti come appunto Il cibo naturale. Oltre agli spot nei sottoriva (come ad esempio presenza di algai, piante acquatiche, presenza di sassaie ed ostacoli, un buon fondale), consideriamo anche frutti e bacche delle piante intorno a noi, insetti, vermi, larve ed invertebrati, girini, gamberi ect…

Vorrei farvi un esempio per quanto riguarda il girino, per esperienza personale: quando c’è la schiusa del girino inizio ad impostare una piccola pasturazione preventiva in uno o più ambienti. In alcune stagioni ho notato una buona differenza di “tempo” tra 2 specchi d’acqua. In uno di questi l’attività del pesce era ancora scarsa, così come la vegetazione intorno e nessuna presenza di girini; nell’altro invece vi erano  vegetazioni e condizioni più vive, notando anche una bella schiusa di girini. Impostavo quindi in quest’ultimo una piccola pasturazione preventiva, rigorosamente boiles, pescando anche per brevi sessioni avevo ottenuto da subito risultati, rispetto all’altro specchio d’acqua, portando a guadino svariate carpe e con una buona costanza ottenevo risultati anche nelle sessioni a seguire.

Esche e pasturazioni.

La boilies è stata sempre l’esca che ho utilizzato sia in pasturazione e sia sull’innesco. Una volta scelto il luogo e gli spot da battere imposto una pasturazione  preventiva per far sì che gli spot siano attivi e che le carpe continuino a cercare la mia esca. Inizio con la pasturazione utilizzando una piccola quantità di esche più “leggere” come le Enjoy TrueEAT: un’esca con un’ elevata quantità dei migliori e più completi  pastoncini in commercio, con un buona presenza di proteine vegetali ed anche animali; molto bilanciata con un buon nutrimento ed una super digeribilità.

Successivamente in base alle stagioni ed alla risposta dei pesci nelle pasturazioni e nelle pescate in corso, decido se aumentare o meno la quantità e il tipo di boilies. Da un’esca come le Enjoy passo all’utilizzo delle KPL TrueEAT (la mia esca preferita, un Birdfish mix) ed anche alla All Fish TrueEAT (Fishmeal mix). Quest’ultime sono esche con un eccellente apporto nutritivo bilanciato su tutti gli aspetti e con una gran percentuale di farine di pesce; esche più cariche e più nutrienti ma sempre con una digeribilità incredibile (un aspetto fondamentale). Detto ciò ho avuto riscontri molto positivi su tutti gli aspetti, le carpe accettano subito l’esca e soprattutto tornano a cercarle facendo sì che le catture appunto rimangono costanti nelle sessioni e nelle varie stagioni.

In bocca alla carpa pescatori!

Fabio Tanzi, Team Trueeat Italia.

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